Le mirrorless sono scomode, sono lente, la qualità d’immagine non è all’altezza delle migliori reflex, sono troppo tecnologiche e costano troppo per quello che offrono. Questo sentivo dire dal “web”. Di questo sono stato convinto fino a quando non ho acquistato una Fujifilm X-T1. Dopo 11 mesi di utilizzo in ambito lavorativo provo a ragionare su quanto sapevo allora e sulla mia esperienza fino ad oggi… Un viaggio in cinque tappe. Allacciate le cinture! :)
L’autofocus
Tanto per cominciare scordiamoci i 61 punti di messa a fuoco della Canon 5D mark III. E sgombriamo il campo da dubbi: le mirrorless sono (al momento) inadeguate se vogliamo fare fotografia sportiva o naturalistica a livello professionale. In realtà sostengo questa teoria perchè l’ho letta su altre recensioni, non ne sono poi così convinto :) Ma non voglio assumermi la responsabilità, per cui amici e colleghi naturalisti e sportivi comprate pure le full frame Canon o Nikon da millemila euro con intelligent-af-tracking-3d-superfast e vivete in pace. Se invece volete farvi male, conoscete l’inglese e avete tanto tempo libero, leggete questo: http://www.mirrorlessons.com/2014/06/05/lets-shoot-some-action-an-in-depth-look-at-the-fuji-x-t1-autofocus-capabilities/
Dal canto mio, pur possedendo una 5D mark III, posso tranquillamente ammettere di aver sempre usato un solo punto di messa a fuoco: quello centrale. O al limite zero punti: messa a fuoco manuale e tanta serenità.
La mia tecnica, quella che insegno, poggia sulla sicurezza di sapere ciò che sarà a fuoco fidandosi poco degli automatismi di focus-tracking che non sempre funzionano. L’impostazione è duplice: AF singolo (AF-S o “one shot” su Canon) e un solo punto AF. Quindi punto centrale sul “fulcro” della foto, pressione a metà del pulsante di scatto, ricomposizione della scena e pressione fino a fine corsa. Quando si diventa bravi si fa tutto in meno di mezzo secondo.
I 49 punti AF della X-T1.
Con la Fuji è possibile ovviamente adottare questa tecnica ma una differenza fondamentale con le reflex esiste ed è giusto che la porti alla vostra attenzione. Quando con la mia Canon mantenevo premuto a metà il pulsante di scatto senza rilasciare completamente potevo fare tante pressioni a fondo (e quindi tanti scatti) senza la necessità di dover riacquisire il fuoco. Con la Fuji, purtroppo, non è possibile. Dopo ogni foto fatta è necessario rimettere a fuoco. È probabilmente una delle cose che mi manca di più di Canon ma oramai ci ho quasi fatto l’abitudine…
Ma a conti fatti com’è l’autofocus della X-T1? Non vi nascondo che all’inizio ho temuto il peggio. Sensibilmente più lento di quello delle mie full frame e spesso sbagliavo il fuoco, specialmente in situazioni critiche come l’oscurità o ancor di più il controluce.
Ma poi ho letto, mi sono documentato, e ho compreso due cose:
Menu 2 “blu” – Gestione energia: le “prestazioni elevate” vanno impostate su “on”
Primo: c’è un menu della fotocamera in cui si possono mettere su “ON” le “prestazioni elevate”. Di default sono in posizione OFF, ma una volta messe su ON la fotocamera è molto più reattiva. Prezzo da pagare: una durata inferiore della batteria, ma più avanti parleremo anche di questo.
Secondo: con le “prestazioni elevate” su ON le cose migliorano parecchio, ma per raggiungere la massima velocità dell’autofocus bisogna capire come funziona il “phase detection AF” della fotocamera. Mette a fuoco al meglio le linee verticali in prossimità del centro del fotogramma. Una volta compreso questo mettere rapidamente a fuoco diventa un gioco da ragazzi. Se i primi giorni di utilizzo sbagliavo il fuoco in 20 scatti su 100, oggi la percentuale si è ridotta a circa 5 su 100. Un risultato assolutamente paragonabile a quello delle DSLR. Tuttavia devo ammetterlo: se devo prendere la fotocamera appoggiata sul fianco e scattare al volo la reflex ha un margine di vantaggio, soprattuto in situazioni di scarsa luce o controluce. Ma durante una giornata di lavoro non saranno più di due o tre le foto perse per questa ragione. E poi si sa, il fotografo deve “anticipare”. Quindi al limite dovrò stare più concentrato. E questo non è un male, anzi… ne guadagna la mia competenza :)
Due parole sul “quadratino” del punto AF: può assumere 5 dimensioni, dalla più piccola (AF precisissimo ma lento) alla più grande (AF rapidissimo ma non troppo preciso). Personalmente trovo adeguata al mio stile di scatto la posizione 2 (quadratino appena più grande della misura minima). Ma ciascuno potrà trovare l’impostazione più adatta alle sue esigenze…
Le dimensioni impostabili per il punto AF sono 5. La più piccola è la più precisa, la più grande è la più rapida.
La messa a fuoco manuale
Quando metto a fuoco manualmente con una DSLR rimpiango spesso lo stigmometro, la corona a microprismi e il campo smerigliato della mia vecchia Contax. Le reflex digitali sono progettate per usare l’autofocus e mettere a fuoco manualmente non è proprio il massimo. L’operazione corretta è la seguente: accendere il “live view”, zoomare due volte il display, mettere a fuoco, togliere il live view. Tutto decisamente lento.
La Fuji fornisce invece diversi sistemi di aiuto. Innanzi tutto il “focus peaking”. Il suo funzionamento è semplicissimo e customizzabile: le aree a fuoco dell’immagine appariranno con i bordi evidenziati di rosso. Ruotando la ghiera della messa a fuoco avremo la perfetta percezione di cosa sarà a fuoco e cosa no. Davvero comodo!
Il Focus Peaking: la tastiera è posta a 45 gradi rispetto al’obiettivo. Le aree a fuoco vengono evidenziate con contorni rossi.
Ma non è il solo ausilio disponibile. Possiamo per esempio scegliere di ingrandire la parte centrale del fotogramma per avere una percezione migliore del fuoco. Possiamo farlo premendo un comodissimo tastino o impostare la fotocamera affinchè lo faccia automaticamente appena tocchiamo l’anello della messa a fuoco.
Oppure possiamo sfruttare il gigantesco mirino elettronico per dividere in due l’area e visualizzare un piccolo rettangolo con la messa a fuoco accanto all’immagine principale. Tra le possibilità offerte persino quella che prevede l’utilizzo di una moderna versione del caro vecchio stigmometro (divisione della parte centrale dell’immagine fino a quando il soggetto non sarà a fuoco). Abbiamo davvero numerose possibilità… Personalmente trovo il Focus Peaking davvero insostituibile.
Ausilio alla messa a fuoco manuale: oltre al Focus Peaking sono presenti il Focus Assist e lo Stigmometro.
La messa a fuoco a zona
Un caso particolare di fuoco manuale è il cosiddetto “fuoco a zona”, molto utile nella street photography. Consiste nella scelta di una terna “focale-diaframma-distanzadimessaafuoco” che ci consente di sapere in anticipo quale sarà la zona nitida di fronte a noi e concentrarci sulla composizione e sul momento decisivo. Ad esempio: con un sensore APS-C a 18mm di focale, con un diaframma f/8 e una distanza di messa a fuoco di 1,5 metri, avremo tutto nitido da circa 90 cm. a oltre 5 metri e mezzo. Basterà avere la certezza che il soggetto ricada in questo intervallo e potremo scattare la nostra foto avendo fiducia che questo risulterà sufficientemente nitido.
Impostare una focale è semplice, idem per un diaframma. Ma come fare a mettere a fuoco -esattamente- a 1,5 metri da noi?
Con le ottiche economiche è praticamente impossibile perchè manca qualsiasi riferimento sulla distanza impostata. Si possono cercare sistemi alternativi ma il risultato non è mai preciso.
Le ottiche “pro” delle DSLR riportano tutte la scala della distanza di messa a fuoco. Ma quello che mancherà con ogni probabilità sarà la scala con i diaframmi in relazione alle distanze, che fornisce una buona idea dell’estensione della profondità di campo ad ogni diaframma utilizzato. Un vezzo che sopravvive oggi quasi solo sulle ottiche Leica.
Focus Clutch Mechanism: tirando indietro verso il corpo macchina la ghiera della messa a fuoco è possibile focheggiare manualmente leggendo la scala delle distanze e i diaframmi che indicano la profondità di campo.
Sulla X-T1 la scala delle distanze è sempre visualizzabile così come la relazione con i diaframmi. Ma il posto dove cercare dipende dall’ottica che stiamo utilizzando. Le ottiche 14mm, 16mm e 23mm possiedono un sistema chiamato “clutch focus mechanism”. In sostanza è possibile impostare il fuoco manuale tirando indietro verso il corpo macchina la ghiera della messa a fuoco. Questa operazione scopre una zona dell’obiettivo sulla quale è possibile leggere la distanza di messa a fuoco.
Ma il sistema che trovo più comodo è quello presente su tutte le altre ottiche. La distanza di messa a fuoco è riportata sia sul display che nel mirino elettronico ed indica in maniera chiara la profondità di campo! Purtroppo c’è un problema e non di poco conto: gli ingegneri Fuji hanno adottato un approccio “prudenziale/conservativo” e l’area nitida indicata dal display è attendibile solo se cerchiamo il massimo della nitidezza. In sostanza la profondità di campo utile è molto più estesa rispetto a quella visualizzata sul display. Sarebbe fantastico se Fuji, continuando ad ascoltare i suoi clienti, fornisse con un nuovo firmware la possibilità di scegliere la modalità di indicazione della profondità di campo più utile al proprio lavoro. I “pixel peeper” manterrebbero l’approccio attuale ma gli “streetpher” adotterebbero immediatamente il sistema più convenzionale.
La scala della distanza di messa a fuoco riportata sul display. I segmenti blu riportano la profondità di campo relativa ma l’approccio conservativo rende questa informazione poco attendibile per quelli che non sono interessati alla nitidezza estrema. Secondo le tabelle convenzionali a 14mm APS-C, f/2.8 e fuoco a 2 metri l’area nitida si estende da 1,3 a circa 5 metri. Ma per la scala Fuji per ottenere la stessa profondità di campo occorre chiudere a f/22. Ben 6 stop di differenza!
Altro appunto, magari qualche ingegnere Fuji legge questo articolo: è irrazionale che con le ottiche “clutch” la scala della distanza di messa a fuoco non venga visualizzata anche sul display e nel mirino elettronico. Non so se esistano motivi tecnici ma immagino di no… La aggiungiamo?
La raffica e l’autofocus continuo
Ai miei corsi insegno che la raffica è pericolosa. Se sbagliamo il fuoco al primo scatto rischiamo di produrre una serie di foto fuori fuoco. E poi magari saturiamo il buffer della fotocamera e per 30 o più secondi non siamo in grado di scattare. E per qualche corollario della Legge di Murphy in quei 30 secondi passerà davanti a noi la regina Elisabetta che bacia appassionatamente Hugh Grant :) Lo scatto della vita: perso.
Da quando ho la Fuji però il mio interesse verso questa “feature” delle moderne fotocamere si è risvegliato.
Cominciamo con i numeri: in modalità rapida “CH” la X-T1 è in grado di registrare 8 fotogrammi al secondo. Come la Canon 7D e meglio della Canon 5D mark III che si ferma a 6 frame al secondo. E ci mancherebbe: non c’è uno specchio da muovere…
Ma i numeri non mi interessano. La domanda giusta potrebbe essere questa: quanti di questi 8 fotogrammi risulteranno nitidi se, per esempio, il soggetto si muove verso di noi?
Ed è qui che la Fuji mi ha stupito. L’autofocus continuo (AF-C sulle fotocamere Nikon o di altri marchi o AI SERVO su Canon) unito alla raffica ha una precisione che ha superato di gran lunga le mie aspettative.
Nella sequenza di foto qui sotto io e il soggetto eravamo entrambi in movimento. Quindi si sono sommate le due velocità. Date un’occhiata voi stessi… L’unico frame a non avere un fuoco perfetto è l’ultimo. Ad analoghi risultati sono giunte altre recensioni sul web.
Una raccomandazione per chi volesse usare la raffica: è necessaria una scheda SD con almeno 90Mb/sec di velocità altrimenti dovrete fermarvi presto per saturazione del buffer e attenderete parecchi secondi prima che la fotocamera si risvegli dal letargo :)
L’operatività
Nulla da segnalare riguardo l’operatività generale della fotocamera. Si accende in una frazione di secondo, il risveglio dallo stand-by è abbastanza rapido e il ritardo del display è praticamente nullo.
Coming Soon!
La prossima settimana: PARTE 3 | Le mirrorless fanno foto brutte (?)
Spero solo che tu non ti stanchi di fare questi commenti, ho sparato più da questi scritti che dal manuale della macchina, ci scrivono puoi fare questo ma non spiegano perché dovrei farlo e quali so o le alternative. Quindi grazie e attendo con ansia la prossima puntata.
Finalmente ho scoperto perchè la batteria si consuma velocemente…pensavo a un difetto dela x-t1.Ottima la spiegazione a presto alla prossima. Flavio Cantoni
Stasera verifico, ma sono quasi sicuro che se sposti l’autofocus sul pulsante posteriore puoi tenere il fuoco col pollice e scattare mille volte con l’indice.
Assolutamente si Federico, l’AF-lock è un buon modo per ovviare il problema. Ad ogni modo: 1) richiede l’utilizzo di due dita (poco male :) ; 2) devi sapere PRIMA di scattare che vorrai fare più foto di quella scena e 3) la reattività del pulsante di scatto della Canon, da metà a fine corsa, è di gran lunga superiore.
Ciao Stefano. Ho automatizzato il processo “metti a fuoco col pollice, riquadra, scatta con l’indice” fin dai tempi in cui ero un felice Nikonista (lessi un articolo interessante di Ken Rockwell che suggeriva di farlo). Quindi non devo sapere prima che vorrò fare più foto, perchè nella mia testa l’AF è sul pollice, e si passa da lì sia per una che per dieci. Ma ricordo di aver faticato a togliermi dalla testa l’automatismo “si fa tutto con l’indice”…
Certo, con l’abitudine si cura tutto :) In realtà però quando si hanno le mani grandi e si fa street è davvero impensabile per me mettere il pollice lì su quel minuscolo bottoncino. Anzi, nella street spesso il pollice lo uso per scattare :) Ad ogni modo il sistema Canon è comodissimo e anche razionale. Se la stessa cosa la puoi fare con un passaggio in meno è meglio, non trovi?
Senza dubbio. Bisognerebbe chiedere a Fuji di implementarlo. Sono parecchio sensibili agli input dei professionisti. In effetti non uso mai la macchinetta “dall’alto”, come nella figura 2 del tuo primo articolo. Devo ammettere che così è pressochè impossibile usare i due bottoni insieme…
Paolo dice:
Scusa, ma come posso spostare l’autofocus sul pulsante posteriore? Non ci sono riuscito; puoi aiutarmi?
Grazie
Si è vero; però tenendolo premuto in modalità continua (come faccio con la D700) non mette a fuoco in continuo. Mi spiego meglio: con la D700 in modalità continuo, tengo premuto il tasto AF ON per avere sempre a fuoco il soggetto e poi scatto quando lo ritengo necessario. Non mi sembra che ciò possa avvenire con la X-T1.
Grazie per la pazienza.
Paolo Faraoni
Ti direi: assicurati di avere l’ultimo firmware installato. Seleziona la messa a fuoco continua (posizione C) con il selettore davanti alla fotocamera in basso. A quel punto dovresti poter fare quello che dici.
luciano miccoli dice:
scusa stefano , premendo AF-L dietro la fotocamera (è impostato di default) non dovrebbe mettere a fuoco ? premendolo non succede nulla .quello AE-L funge tranquillamente.
grazie
Carissimo Stefano, ti scrivo nuovamente per lo stesso problema che ti ho accennato il giorno 19 ottobre e cioè il pulsante AF-L della X-T1 in modalità continua non funziona più, pur avendo selezionato la posizione C posta fronte macchina e pur avendo fatto l’aggiornamento al firmware 4..21. Ultimamente ho fatto circa 100 foto al saggio di danza di mia nipote e ho scoperto, con mio sommo rammarico, che tutte le foto sono risultate sfocate!?
Sicuramente commetterò qualche errore nelle impostazioni che – ad oggi – non sono riuscito a risolvere. Confido in un tuo aiuto.
Grazie e Buone Feste.
Paolo Faraoni
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molto interessante
Spero solo che tu non ti stanchi di fare questi commenti, ho sparato più da questi scritti che dal manuale della macchina, ci scrivono puoi fare questo ma non spiegano perché dovrei farlo e quali so o le alternative. Quindi grazie e attendo con ansia la prossima puntata.
Finalmente ho scoperto perchè la batteria si consuma velocemente…pensavo a un difetto dela x-t1.Ottima la spiegazione a presto alla prossima. Flavio Cantoni
molto interessante
come posso restare aggiornata? cliccando mi piace il box si apre per pochissimo e non si legge nulla
grazie
Ciao Leonarda, clicca direttamente qui: https://www.facebook.com/stefanolistaphotography e metti il like :)
fatto :-)
grazie
…se alla fine mi deciderò a comprarla, sarà un bel po’ anche merito tuo!!! ;-)
Stasera verifico, ma sono quasi sicuro che se sposti l’autofocus sul pulsante posteriore puoi tenere il fuoco col pollice e scattare mille volte con l’indice.
Assolutamente si Federico, l’AF-lock è un buon modo per ovviare il problema. Ad ogni modo: 1) richiede l’utilizzo di due dita (poco male :) ; 2) devi sapere PRIMA di scattare che vorrai fare più foto di quella scena e 3) la reattività del pulsante di scatto della Canon, da metà a fine corsa, è di gran lunga superiore.
Ciao Stefano. Ho automatizzato il processo “metti a fuoco col pollice, riquadra, scatta con l’indice” fin dai tempi in cui ero un felice Nikonista (lessi un articolo interessante di Ken Rockwell che suggeriva di farlo). Quindi non devo sapere prima che vorrò fare più foto, perchè nella mia testa l’AF è sul pollice, e si passa da lì sia per una che per dieci. Ma ricordo di aver faticato a togliermi dalla testa l’automatismo “si fa tutto con l’indice”…
Certo, con l’abitudine si cura tutto :) In realtà però quando si hanno le mani grandi e si fa street è davvero impensabile per me mettere il pollice lì su quel minuscolo bottoncino. Anzi, nella street spesso il pollice lo uso per scattare :) Ad ogni modo il sistema Canon è comodissimo e anche razionale. Se la stessa cosa la puoi fare con un passaggio in meno è meglio, non trovi?
Senza dubbio. Bisognerebbe chiedere a Fuji di implementarlo. Sono parecchio sensibili agli input dei professionisti. In effetti non uso mai la macchinetta “dall’alto”, come nella figura 2 del tuo primo articolo. Devo ammettere che così è pressochè impossibile usare i due bottoni insieme…
Scusa, ma come posso spostare l’autofocus sul pulsante posteriore? Non ci sono riuscito; puoi aiutarmi?
Grazie
Intendi sul pulsante AF-L? Dovrebbe essere già attivo di default!
Si è vero; però tenendolo premuto in modalità continua (come faccio con la D700) non mette a fuoco in continuo. Mi spiego meglio: con la D700 in modalità continuo, tengo premuto il tasto AF ON per avere sempre a fuoco il soggetto e poi scatto quando lo ritengo necessario. Non mi sembra che ciò possa avvenire con la X-T1.
Grazie per la pazienza.
Paolo Faraoni
Ti direi: assicurati di avere l’ultimo firmware installato. Seleziona la messa a fuoco continua (posizione C) con il selettore davanti alla fotocamera in basso. A quel punto dovresti poter fare quello che dici.
scusa stefano , premendo AF-L dietro la fotocamera (è impostato di default) non dovrebbe mettere a fuoco ? premendolo non succede nulla .quello AE-L funge tranquillamente.
grazie
Grazie per la dritta; ho potuto provare solo questa mattina e funziona.
Paolo Faraoni
Carissimo Stefano, ti scrivo nuovamente per lo stesso problema che ti ho accennato il giorno 19 ottobre e cioè il pulsante AF-L della X-T1 in modalità continua non funziona più, pur avendo selezionato la posizione C posta fronte macchina e pur avendo fatto l’aggiornamento al firmware 4..21. Ultimamente ho fatto circa 100 foto al saggio di danza di mia nipote e ho scoperto, con mio sommo rammarico, che tutte le foto sono risultate sfocate!?
Sicuramente commetterò qualche errore nelle impostazioni che – ad oggi – non sono riuscito a risolvere. Confido in un tuo aiuto.
Grazie e Buone Feste.
Paolo Faraoni