Una premessa doverosa: non sono sicuro di aver cercato bene online ma questa potrebbe essere la prima recensione di un prodotto al mondo… senza avere il prodotto! :)
Sono passate appena due settimane dal lancio della Fujifilm X-Pro2, la fotocamera non è ancora in commercio, e a parte i pochi fortunati “tester” nessuno ha avuto ancora modo di provarla sul campo.

Ma sento l’esigenza di avventurarmi in una serie di considerazioni prendendo spunto dalla quarta parte della mia recensione sulla Fujifilm X-T1, in cui ho elencato quelli che, secondo il mio modesto parere, restavano i “punti deboli” della fotocamera e in generale del sistema mirrorless Fuji. Rispetto agli enormi benefici riscontrati erano “poca cosa” ma i continui aggiornamenti di firmware che sembravano anticipare i miei desideri mi avevano indotto a concludere l’articolo con un pizzico di ottimismo: “MI FIDO DI FUJI”. Continua a leggere

Settimio Benedusi, uno dei più noti fotografi italiani contemporanei, ha perso la pazienza. Non è la prima volta e non sarà probabilmente l’ultima, è un comunicatore (oltre che fotografo) non distante dalla figura “antipatica” alla Oliviero Toscani.
Ma queste sue parole hanno scatenato centinaia di commenti su Facebook:

“Basta, non dirò più che fate foto di merda, che le foto dei gattini, dei tramonti, delle maschere veneziane e delle tatuate alla pecorina nella fabbrica abbandonata sono cagate spaventose che solo menti ignoranti e semplici possono realizzare.
Fate il cazzo che volete.” (Settimio Benedusi)

Il popolo dei “photographer” su Facebook è diviso. C’è chi critica i toni, chi rivendica la facoltà di fotografare quello che vuole, chi lo accusa di presunzione… E c’è chi acclama al suo nuovo eroe e riconosce a Benedusi il coraggio di aver detto quello che molti pensano. Tutto nudo e crudo, senza giri di parole.

E io non so da che parte stare, quindi… provo a fare un po’ di ragionamenti. Continua a leggere

La morte in fotografia è sempre stato argomento controverso. A partire da “Fading away“, una morte “messa in scena” dal fotografo inglese Henry Peach Robinson nel 1858, quando la fotografia era da poco maggiorenne.
O forse ancora prima, da neonata, quando uno dei suoi inventori si finse morto nella sua foto per attirare la compassione dei suoi connazionali.

Sono passati più di 170 anni, il tema dovrebbe essere ormai “sdoganato”. Le immagini reali hanno un ingresso preferenziale rispetto alle parole. Se mi dicono che “quelli dell’Isis” hanno sgozzato un giapponese la mia testa è pronta ad edulcorare questo atto inumano come preferisce. Mi torneranno alla mente le ghigliottine di Lady Oscar, tutto sommato una cosa semplice, immediata… quasi indolore. Ma se vedo una foto è diverso. E se vedo il filmato e capisco che non c’è una ghigliottina ma un coltello come quello che ho in cucina… è ancora peggio… E se sento l’audio di quel filmato… rischio di svenire. E se fossi stato lì, sarebbe stato ancora diverso… Continua a leggere

Oltre 1.000 scatti visionati in 12 mesi per scegliere 99 foto di oltre 60 fotografi e per allestire 3 piani di 1 mostra che racconta una grande passione per la fotografia. Sono questi i numeri di “Lente ad Astra” (lentamente in direzione delle stelle), una mostra fotografica collettiva che apre i battenti sabato 27 aprile p.v. dalle ore 18:30 presso lo spazio espositivo BR1 di Montesilvano Colle (PE), luogo che già da tempo si propone come cuore pulsante di una nuova avanguardia artistica operante in molteplici discipline.

La mostra è curata e allestita dal fotografo Stefano Lista e dagli allievi dei suoi corsi di fotografia, che si sono spontaneamente radunati nella più grande e attiva community abruzzese legata a questa forma d’arte.

Ed è proprio qui l’unicità di questo evento: non una “personale” e nemmeno una “collettiva” di artisti già affermati. Lente ad Astra testimonia la passione di sessanta abruzzesi “qualunque” per la fotografia e costituisce la sintesi comune di diverse sensibilità.

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Alzi la mano chi non ha almeno una applicazione per il meteo sul proprio telefono :) I nostri nonni le previsioni le facevano il giorno prima per il giorno dopo. Oggi, su qualsiasi sito meteo, possiamo sapere che tempo farà tra 15 giorni. Ma siamo proprio sicuri? E poi, detto tra noi “fotografi”, ce ne frega poi così tanto? Cosa tirarsi? Una giornata di sole pieno o una tromba d’aria?
Vorrei condividere tre considerazioni a riguardo:

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